GIACIMENTI DELL'INDIA

 

The deposits of India

 

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GRAN MOGOL - 1655 - Miniera di Kollur - India

E' il più grosso diamante dei giacimenti indiani. Fu trovato attorno il 1655 a Kollur; pesava allo stato grezzo 786,50 carati; fu donato allo Scià Jehan, quinto fondatore della dinastia mongola dell'Indostan. Fu tagliato a rosa dal tagliatore veneziano Ortensio Borgis che rovinò la pietra (sembra un mezzo uovo), riducendone il peso a 280 carati; lo Scià, furente, privò il Borgis di tutti i suoi averi. Si é avuta notizia di questo diamante dalla descrizione e dai disegni del Tavernier, esperto commerciante di gioie, che, durante il suo viaggio in India nel 1665, lo aveva visto nel tesoro del Gran Mogol di Delhi. Non si sa di preciso cosa poi sia avvenuto. C'é chi lo identifica in altri diamanti, il Ko-hi-noor, l'Orlow, e chi, invece, assicura che é passato a far parte del tesoro dello Scià di Persia.

 

KOH-I-NOOR  - 1500 - Miniera di Kollur - India - 105.60 carati.

 

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Il Koh-i-noor n° I, [Saint Vincent - 1989] detto anche Montagna di luce, fu trovato in India e finì nel tesoro del regno del Gran Mogol Aureng-Zeb ed alla sua dinastia. Nel 1739 passò al distruttore di questo regno, lo Scià di Persia Nadir; poi a Ranjit Singh, re di Lahore. Quando nel 1850 gli inglesi conquistarono il Punjab, il figlio del Re fu costretto a cederlo alle Compagnie delle Indie Orientali che lo offrirono in dono alla Regina Viltoria d'Inghilterra. Attualmente fa ancora parte del tesoro della Corona britannica. La pietra fu prima tagliata malamente a rosa, con una faccettatura superiore mal definita e con un peso di 186 carati; fu, poi, ritagliata a brillante nel 1852, ad Amsterdam, ed il peso si ridusse a soli 106 carati (Koh-i-nur n° 2). Oggi si può ammirare, nella Torre di Londra, insieme agli altri splendidi gioielli della Corona britannica.

 

REGENT o PITT - 1701 - Miniera di Partial - India - 136 carati.

 

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Il grezzo [Saint Vincent - 1989] aveva un peso di 410 ct. Fu trovato in una miniera indiana da uno schiavo che, per nasconderlo, si praticò una incisione sulla gamba e lo occultò all'interno della fasciatura. Durante la fuga, lo schiavo offrì il diamante ad un ammiraglio inglese in cambio di un passaggio verso la libertà. Durante il viaggio però, lo schiavo sparì in circostanze misteriose e la pietra fu venduta a Ramchud, un mercante indiano, che lo cedette a sua volta al comandante Pitt, governatore del forte di Madras. La prima persona che lo possedette fu il Comandante che lo acquistò per 312.500 franchi. Nel 1717 questa rarissima e preziosissima gemma fu rivenduta a Filippo di Orleans, allora reggente di Francia (da qui il nome di Regent) per 3.125.000 franchi che ne volle far dono al futuro Re Luigi XV, perché l'incastonasse nella corona reale. Durante il Terrore i rivoluzionari si impadronirono del gioiello e lo fecero scomparire; ma la fortuna volle che si potesse recuperare e nel giorno della incoronazione a Notre Dame il Regent ornava l'elsa della spada di Napoleone. Oggi esso a patrimonio nazionale e viene conservato al Museo del Louvre.

 

SANCY (?) - India - 55 carati.

Questo diamante, trovato in India, non grande, ma leggendario, fu proprietà dei Re di Francia. Raccolta in India chissà come e quando, questa pietra ebbe per suo proprietario Carlo II il Temerario, Duca di Borgogna. Il valoroso Duca portava quella pietra sul cimiero nei giorni di combattimento. Nella fatale giornata di Granson rimase con lui sul campo di battaglia e fu ritrovata da un soldato svizzero che la vendette ad un sacerdote per due lire tornesi; questi senza riconoscerne il pregio la rivendette per tre lire ad uno sconosciuto di cui si perdono le tracce. Nel 1589, mediante la forma, il peso e la qualità, si riconobbe quel diamante esser posseduto dalla Corte del Portogallo. Il Re Antonio lo diede in pegno a Nicola di Harlay, signore di Sancy, tesoriere di Francia, che alla fine lo comprò per centomila franchi. Dalla famiglia del tesoriere il diamante, attraverso varie vicissitudini, passò di mano in mano per arrivare in quelle di Re Giacomo II Stuart quando era esule a S. Germano, che lo vendette per 625.000 franchi a Luigi XIV. Scomparve durante la Rivoluzione.

C'e chi sostiene che sia finito nel tesoro di Carlo IV di Spagna che lo dette in pegno al duca Demidoff, che ne divenne proprietario dal 1828 al 1865, anno in cui lo vendette per 500.000 lire.

Successivamente le vicende di questo diamante sono pressoché ignote: sembra che, dopo un rientro in India, proprietà dell'indiano Maharad, Scià di Guttiola, sia stato acquistato, nel 1906, da William Waldorf Astor. Nel 1978 il quarto Visconte di Astor vendette il Sancy alla Banca di Francia ed ai Musei di Francia.

 

DRESDA VERDE - 1743 - India - 41 carati

Magnifico brillante color verde mela a forma di mandola.

Probabilmente viene dall'India, ma le sue origini sono ignote. Un giorno, attorno al 1700, diventa proprietà di Augusto II il Forte, Granduca di Sassonia. E’ conservato nella Volta Verde di Dresda da cui il nome.

 

PIGOTT - 1750 - India - 85 o 48 carati

Pietra bellissima di peso incerto, fu trovato in India e portato, nel 1775, in Inghilterra dal vice governatore di Madras, lord Pigott. Passò in seguito al viceré di Egitto, Ali Pascià, che lo smarrì, ovvero, secondo alcuni, assalito dalla gelosia, lo fece ridurre in polvere.

 

ORLOFF - 1773 – India – 199,60 carati

 

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Questo diamante [Saint Vincent - 1989], tagliato a rosa, proviene, quasi certamente, dai giacimenti indiani.

La leggenda lo indica come uno degli occhi della statua di Brahma nel tempio di Srirangam in India. Fu rubato da un soldato francese che lo vendette ad un capitano di vascello inglese per 2.000 sterline, il quale a sua volta lo rivendette in Inghilterra per 300.000 franchi. Nel 1767 fu comprato da un armeno, un certo Shafras, zio del gioielliere della Corona di Russia, Lazarev, che lo comprò per conto del Principe Gregorievich Orlow per 400.000 fiorini.

Il principe, nel 1773, donò il diamante a Caterina II in occasione del suo onomastico. Ha adornato lo scettro degli Zar ed é ora custodito nel Tesoro del governo della Russia.

 

NIZAM - (?) - India - (?) carati

Di proprietà di Nizam di Heiderabad, di questa pietra non sono molto note le caratteristiche della forma e del taglio. Non c'e accordo nemmeno sul peso che viene indicato, di volta in volta, a seconda degli autori, in 450, 340, 277 carati.

 

NASSAK - 1780 - India - II grezzo aveva un peso di 90 carati.

Era anche chiamato l'Occhio dell'Idolo (Idol Eye), perché era incastonato sulla fronte di in una statua di Shiva, in uno dei numerosi templi che si innalzano intorno alla città di Nasik, località non molto lontana da Bombay. Nel 1818, le truppe inglesi occuparono la città, saccheggiarono il tempio e il Nassak passò alla Compagnia delle Indie. Inviato a Londra, nel 1831 fu acquistato dai gioiellieri Brundell e Bridge ed, infine, nel 1837, venduto al Marchese di Westminster. In tempi più recenti ha varcato l'oceano ed é finito in America; fu ritagliato a New York ed ora pesa 43,38 ct. E' di proprietà di un privato.

 

SHAH (?) - India - 88.70 carati.

 

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Lo Shah, [ Russia - 1971] é uno dei più singolari diamanti della ex Corte di Russia. Ha la forma di un prisma allungato e su tre facce porta incisi i nomi dei primi tre proprietari: Burhan-Nizam-Shah II, che fu Sovrano di Achmednagar - Jahan-Shah, che fu Gran Mogol di Delhi -  Fath-Ali, che fu Scià di Persia. Trovasi, ora, in Russia nel Tesoro del Governo.

 

FIORENTINO (?) - India - 137.27 ct.

Il Fiorentino é un diamante colore cedro, di antica origine indiana. Si tratta di una pietra bellissima, di valore elevato e dalla lavorazione particolarmente raffinata. Risulta che dalle mani del Re di Narsinga questo diamante sia passato nelle mani del governatore portoghese, Ludovico de Castro, Conte di Montesanto, quando il regno fu conquistato dal Portogallo nel XVI secolo. La pietra, depositata, dalla famiglia de Castro, a Roma, presso i Gesuiti, nel 1601, fu acquistata da Ferdinando I di Toscana, ancora allo stato grezzo. Tagliata a doppia rosa, un po' a goccia, risultò un bellissimo diamante del peso di 137,27 carati. Mandato a Vienna nel tesoro degli Asburgo da Francesco Stefano, Duca di Lorena, dopo la caduta dell'Impero Austro-Ungarico e la morte dell'Imperatore Francesco Giuseppe, la pietra divenne proprietà dell'Imperatore Carlo che la portò con se in esilio in Svizzera allo scoppio della I Guerra Mondiale. Montato su una spilla, se ne perdettero le tracce dopo il 1918.

C'e, pero, chi dice che, dopo la seconda guerra mondiale, il diamante sia stato restiluito a Vienna dagli americani.

 

HOPE - 1830 - India - 44.50 carati.

Pietra favolosa per il suo colore azzurro-zaffiro o blu carta da zucchero; é la pietra più ricca di storia. Pare che, trovata in India, sia stata portata dal Tavernier, commerciante di gioie, a Luigi XIV. Tagliato a brillante, il diamante, di 67 carati, fece parte del tesoro della Corona di Francia. Rubato durante la Rivoluzione fu ritagliato a brillante per non farlo riconoscere e, cosi, il peso diminuì a 44,50 carati. C'e anche chi lo ritiene un frammento di un diamante azzurro di 112 carati. Nel 1830 il banchiere Hope lo acquistò da un commerciante di Londra; dalla collezione di Hope fini, nel 1867, nell'America del Nord, per poi tornare a Parigi nel 1909, acquistato dal mercante Rosenau, e, ancora, nel 1911, in America. La leggenda vuole che porti disgrazia ai suoi possessori.

L'attrice Miss May Yohe, che diceva di averlo posseduto, addossava le sue disavventure artistiche al brillante azzurro.

 

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L'ultimo proprietario sarebbe stato un americano scomparso con l'Hope nel disastro del Titanic. Almeno quest'ultima leggenda é falsa, perché lo ritroviamo, nel 1929, in possesso di McLean di Washington che, poi, lo rivende al gioielliere Harry Winston di New York. Nel 1956 il gioielliere Winston espose i suoi gioielli a Milano e la signora Speranza Cavenago ottenne il permesso di esaminare e fotografare l'Hope. A due belle signore, Harry Wiston, ha dato il privilegio di adornarsi dell'Hope: la signora Thomas Phipps apparsa con la gemma, nel pendente di una collana, in una fotografia della rivista americana e l'attrice francese Denise Darcel. Il gioielliere Winston ha poi regalato il diamante Hope alla Smithsonian Institution di Washington.

 

IMPERATRICE EUGENIA (?) - India o Brasile - 51 carati.

Bellissima pietra di cui non si conosce la storia antecedente al possesso di Caterina II di Russia, alla quale appartenne sino alla fine del XVIII secolo, epoca nella quale lo donò al suo favorilo Potemkim. Napoleone III lo comprò da un nipote di questi in occasione del suo matrimonio con I'imperatrice Eugenia. Fu poi venduto a un Marajah indiano, ma la pietra é sparita dopo la sua deposizione da parte degli Inglesi.

 

PASCIA' D'EGITTO (?) - India - 40 carati.

Bellissimo brillante a tavola ottagonale, acquistata dal Vicere d'Egitto Ibrahim.

 

STELLA POLARE (?) - India - 40 carati.

Trovata in India appartenne a Von Lussufov ed é tuttora in Russia.

 

 

 

 

 

 

Last modified: Venerdì 16 agosto 2013